Lo Smart Working
Il campo applicativo dello smart working è costituito da uno spettro di situazioni ben diverse tra di loro.
Parliamo di situazioni e contesti diversi, di ruoli ed attività che possono risultare tanto o poco compatibili ad attività non in presenza (nelle diverse misure).
Passando da ruoli ed attività individuali (magari anche molto ripetitive) ad attività complesse richiedenti un significativo confronto tra persone di un team o tra figure professionali afferenti ad un certo servizio. Situazioni queste, vincolate e richiedenti un significativo confronto “in presenza”. E quindi con oggettive difficoltà per l’introduzione dello smart working.
Dove nasce l’avversione di Elon Musk allo Smart Working?
Lo Smart Working, che si caratterizza per non pochi vantaggi e benefici apportabili, ma di cui non si possono minimizzare certe criticità e problematiche, per molti, fondamentali.
Tra queste la mancanza delle dinamiche collaborative cross-organizzative, la sistematicità del confronto attivo alla base di certi lavori – attività, la limitata possibilità di scambio delle informazioni, della condivisione e del coinvolgimento su tematiche importanti e, non ultimo, la mancanza dell’identificazione con l’azienda, con la caduta e/o la riduzione della motivazione.
Oltre a specifiche negatività (burnout, stress , ansia, isolamento sociale), trattate e riconosciute da tutti.
Musk, come “vede” e come valuta le persone interessate e potenzialmente adatte alle sue “organizzazioni aziendali”? Senza dubbio l’interesse è verso persone attive adatte al diretto confronto con colleghi e collaboratori.
Lo si può dedurre dalle tematiche e dalle modalità valutative utilizzate nei colloqui di selezione, mirati ad inserire figure talentuose, gestiti in prima persona. Ecco alcune delle domande centrali:
Quali importanti problemi e quali attività personalmente hai affrontato?
Su quali contenuti e su quali soluzioni ti sei positivamente cimentato?
Attraverso quali capacità comunicative (verso l’alto, verso il basso)?
Quali sono le tue capacità nel gestire le situazioni critiche e lo stress, nel saperti muovere nel team?
Quali capacità e creatività sai mettere in campo, relazionando con gli altri, per affrontare l’innovazione, le nuove soluzioni?
Temi e domande in cui risultano quindi centrali le capacità relazionali, il confronto diretto, il coinvolgimento delle persone, potenziali dipendenti. Il tutto in un ambiente interattivo, richiedente contatti diretti, in presenza. E tutto ciò è ben lontano dai presupposti operativi dello smart working e da qui la sua netta avversione alle relative modalità lavorative.
Sapendo di proporre opportunità estremamente avanzate (professionali, tecnologie, ambientali), fortemente attrattive, in ambienti impegnativi.
Cui sa di accompagnare con generose proposte retributive, convintamente al fatto che i risultati vanno individualmente premiati.
Quanto condividete della proposta di Musk? Cos’altro possiamo aggiungere?
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