Se il “profilo giusto” ha già un lavoro.

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Se il “profilo giusto” avesse già un lavoro? Come entrare in contatto con persone professionalmente occupate, non in ricerca attiva?

Nel mondo dell’Executive Search, quello che viene identificato come “il profilo giusto” è un professionista altamente competente ed in linea (almeno sulla carta) con le esigenze aziendali, già occupato in un’altra organizzazione, competitor nel settore.

Ogni ricerca rappresenta per l’Head Hunter un percorso pertinentemente studiato e strutturato con l’obiettivo di ottenere e convogliare, l’attenzione del candidato verso i contenuti, le peculiarità, e i miglioramenti che l’opportunità potrebbe offrirgli.

Da subito, la chiarezza e l’incisività del contatto possono portare la persona a soffermarsi e a riflettere sull’opportunità presentata, e la volontà a proseguire.

Contenuti chiari (lato azienda) in ragione a:

  • motivazione del contatto;
  • responsabilità, mansioni, località, stipendio ed eventuali benefits;
  • settore, prodotto, importanza circa l’azienda committente.

La partita più importate si gioca al colloquio, che per un Head Hunter non è mai una mera raccolta o scambio di informazioni.

È il momento in cui riuscire ad ampliare ulteriormente l’interesse del candidato, che vorrà identificare:

  • Possibilità di crescita di carriera;
  • Particolari opportunità e progetti professionali;
  • Possibilità di lavoro all’estero;
  • Precise informazioni sulla posizione e sullo sviluppo aziendale sul mercato;
  • Responsabilità e livello di autonomia;
  • Comfort relativi la posizione (incentivi, auto, etc.)

Tali informazioni possoneo essere fornite dal recruiter in maniera ponderata, tenendo conto delle esigenze e della tipologia sia del profilo che si ha di fronte, sia della propria azienda  cliente.

Gli incentivi economici occupano solo una parte del colloquio.

Il ruolo dell’Head Hunter non è solo quello di attrarre il candidato sulla base di uno stipendio più alto. L’attenzione si pone sul fatto che ci si relaziona con un professionista non solo interessato ad essere retribuito, ma ad intravedere future soddisfazioni professionali.

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