L’inadeguata gestione dei candidati esclusi nei processi di selezione

L’inadeguata gestione dei cosiddetti candidati “esclusi” nei processi di selezione

Siamo aperti ad accogliere considerazioni e confronti circa l’ampia mole di curricula che riceviamo quotidianamente (profili di fascia medio-alta, alta), mediamente 150-200 profili al giorno.
Quelli inseriti nei nostri data base, e solo in parte rielaborati, sono “trattati” sulla base dei vincoli, sulle indicazioni posteci dal “nostro” mercato e dalle nostre Aziende clienti.
Diamo quindi priorità, in termini decrescenti, a settorialità, contenuti professionali e ruolo, location, range d’età, attese professionali. Quest’ultime spesso limitatamente espresse (in ragione al ruolo ricercato, apertura ed interesse verso altri settori, flessibilità d’impegno, attese economiche, ecc.).
Pur ottenendo il “nostro” risultato (candidato poi inserito in azienda), molto alto risulta il “non trattamento” (e relativo dialogo, magari per successive opportunità) con decine di profili potenzialmente classificabili come interessanti, molto interessanti. In termini numerici i cosiddetti esclusi possono pesare in un rapporto 20-30 contro uno; un potenziale di “non gestiti” enorme. Un nostro “demerito” organizzativo, un certo “demerito identificativo” di molte figure autocandidatesi.
Quali idee, quali vostre annotazioni per “limitare” questo enorme “spreco”?
Noi né richiamiamo alcune, considerando le seguenti informazioni importati per meglio differenziare e collare i Profili in entrata:

  • una esauriente e chiara esplicitazione delle attese professionali ed una propria proiezione di settorialità, che andrebbe definita in modo chiaro e mirato;
  • precise indicazioni sulla possibile location alternativa, giustificando la volontà al trasferimento;
  • una maggior apertura d’impegno nel dialogo e negli scambi di confronto, tramite brevi ma chiare presentazioni.

Commenti, opinioni e consigli sono per noi elementi fondamentali, solo il confronto attivo ci permette di comprendere meglio attese e bisogni.

 

Post a Comment