Processo di Head Hunting ed Executive Serach

Come qualificare il nostro apporto professionale

OFFERTE PROFESSIONALI, QUALI” RUOLI, LA CHIAREZZA SUL PROPRIO VALORE PROFESSIONALE, LE UP GRADE DI OPPORTUNITÀ. PLACEMENT?

Una breve premessa sulla PERCEZIONE:

𝗟𝗮 𝗣𝗘𝗥𝗖𝗘𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘, è 𝗹𝗮 vera 𝗰𝗵𝗶𝗮𝘃𝗲 a supporto di un’efficace interazione tra le persone.
La percezione è l’ingrediente segreto di brand e comunicazioni efficaci, è ciò che permette al valore (intrinseco, di una persona) di arrivare a lasciare un segno alle persone che leggono.

Per chi ricerca una diversa alternativa professionale risulta basilare, a livello comunicativo-relazionale, partire dal saper ricostruire e trasmettere la propria AUTOCANDIDATURA

Come persona doverosamente 𝗲𝘀𝗽𝗲𝗿𝘁a 𝗺𝗲𝘁𝘁erà 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗼 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲 𝗹𝗲 informazioni 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶 𝗽𝗲𝗿 sviluppare 𝗹𝗮 miglior 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 sè, 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗮𝗻𝗱𝗼 𝘀𝘂𝗶 𝘀𝗲𝗻𝘀𝗶 e non solo.

I cinque sensi sono in effetti un canale percettivo importante, ma non l’unico.
Importante è la percezione, ovvero, l’idea che la nostra mente si fa di ciò che incontra, della realtà che vive, del mondo intorno a sè e quindi anche di ciò che ha sperimentato.

Che cosa contribuisce a crearla?
𝐎𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐚𝐢 𝐬𝐞𝐧𝐬𝐢, ci sono 𝐢𝐝𝐞𝐞, 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐫𝐝𝐢, 𝐞𝐦𝐨𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 che integrano 𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐜𝐡𝐞 ascoltiamo, che 𝐫𝐢𝐜𝐞𝐯𝐢𝐚𝐦𝐨, 𝐨 𝐜𝐡𝐞 voi 𝐫𝐚𝐜𝐜𝐨𝐧𝐭𝐚𝐭𝐞.

Allora domandiamoci:
– come possiamo influire sulla percezione del nostro reale valore?
– siamo poi sicuri di quello che viene realmente percepito dai nostri interlocutori, dai nostri “clienti” ?

E viceversa, come possiamo meglio qualificare il nostro aiuto professionale, verso la persona che vuole “rapportarsi” alle opportunità lavorative loro offerte? Come vengono le stesse analizzate e valutate?

Vale e lo ripetiamo spesso, che il candidato è sempre molto attento rispetto:

-al ruolo atteso ed alla relativa evoluzione nel futuro

– agli spazi operativi accordati per una vera crescita.

– alla visione di tutto ciò che è ancorato e legato al contesto aziendale, 

ai contenuti qualitativi ed esperienziali che lo caratterizzano, 

alle attività ed ai processi correlati al ruolo ed alla funzione. 

La persona cercherà sempre e di individuarne i reali e veritieri i contenuti tecnico-professionali, le modalità operative che andrà a sviluppare, le relazioni di ruolo, l’autonomia esplicitabile, ma anche le individualità richieste per poterli sviluppare

 

Come soggetto professionale, deve sempre partire dal proprio “contesto esperienziale vissuto”: ovvero la base su cui poi tracciare, in onestà, l’ampiezza e l’articolazione delle attività approcciabili e perseguibili, personalmente, con successo, in un altro contesto.

 

Alcune brevi esemplificazioni:

 

  • La figura commerciale guarda con “attenzione” l’importanza” dei clienti e dei mercati collegabili al ruolo. Idem per i settori ed i relativi contenuti “offerti”, auspicabilmente di intrinseca qualità ed attrattività. Idem per i contenuti (dei prodotti o servizi) in termini di  qualità intrinseca, innovazione e complessità.

 

Perchè sono questi gli aspetti che possono appresentare un reale gap migliorativo rispetto ai contesti di riferimento attuali per quella persona, in quell’azienda. Che si domanderà, se al caso, saprebbe affrontarli e cimentarsi proattivamente e con successo.

 

  • La vendita, la produzione di un abito lussuoso, di una camera d’albergo di alto prestigio, di un macchinario complesso richiedono la conoscenza degli specifici processi, delle interconnessioni org.ve interne e verso l’esterno; attività, necessariamente, che bisognerà sapere “fare bene”, col supporto delle adeguate esperienze, autonomia, determinazione, ecc.

 

 

E’ scontato che cambiando la qualità e la complessità degli stessi item, il ruolo e le inerenti esperienze caratterizzanti, devono attestarsi su livelli di spessore professionale ed individuale più che adeguati. Spesso richiedenti esperienze multisettoriali.

Importante se non determinante, da parte della persona, riuscire ad entrare nel merito delle attività, guardandole, in piena onestà intellettuale, sapendo “pesare” e valutare le giuste correlazioni tra attività/competenze e caratterizzazioni. Non sottostimando le singole casistiche di settorialità e delle relative competenze esperienziali, ove può “pesare” la reale seniority maturata.

 

Questo perché, a livello puramente esemplificativo

  • l’attirare clienti in un albergo luxury risulta molto complesso; per via della differenza di offerta dei livelli di servizio, per le modalità dell’accoglienza soprattutto se sono presenti più servizi specifici offerti (location higt level, termale, SPA, sanitari, ecc.).
  • Quanto si conoscono le intercorrelazioni tra le caratteristiche, contenuti prodotto e le tipologie ed i contenuti attesi da parte delle fasce di clienti così diversi?
  • Mai sottostimare, poi, certe caratteristiche (professionali ed individuali), del manager che deve essere in grado di affrontare così ampi spettri di esigenze, anche sul piano dell’innovazione prodotti-servizi, della “cura relazionale” da offrire, ecc.

 

UN OBIETTIVO DI FONDO SEMPRE PRESENTE: le persone vogliono puntare ad un REALE UP GRADE DEL RUOLO:

e ciò in ragione anche alle caratteristiche – contenuti dell’ambiente lavorativo offerto (cultura interna, brand, dimensione, ecc.)

della “collocazione” organizzativa (vedi organigramma); come posizionamento e “peso” intrinseco, dipendenze, autonomia specifica, potenzialità degli sviluppi futuri, ecc.

 

Volendoci caratterizzare come SOGGETTI INTERLOCUTORI E PROPONENTI, dobbiamo in ogni caso:

avere una chiara visione dei contenuti di quella specifica attività. Conoscere lo spessore esperienziale veramente richiesto e così per le competenze e così per le caratterizzazioni del soggetto ideale ricercato (individualità, soft skills)

essere capaci di “intravvedere” (per poi saperlo trasmettere alla persona) un up grade professionale incentivante e “prossimo” agli obiettivi personali: come ruolo (attività, competenze, trasversalità, responsabilità), come i possibili sviluppi e scenari futuri, realmente perseguibili, nuovi contenuti accattivanti. Sapendo poi trasmetterli alla persona

Delineando una certa positività, sempre migliorativa, rispetto alle “personali” attese di sviluppo e crescita professionale, al ruolo ed alle specifiche attività, al contesto organizzativo target, alle sue individualità-concezioni del lavoro.

Capaci, in ogni caso, di delineare un chiaro e onesto matching tra gli interessi -esigenze dell’azienda ed i contenuti di profilo di quella persona.

IN ESTREMA SINTESI COME VOGLIAMO CARATTERIZZARCI?

Il nostro focus sta nella capacità di presentare ed elaborare concrete PROPOSTE lavorative”: è, questa, un’attività insita nel nostro servizio di PLACEMENT.

In grado di elaborare e di offrire nuove opportunità (un nuovo e diverso ruolo), centrate sul matching professionale (azienda – candidato). Opportunità che devono poter tradursi in brevi elenchi di aziende cui potersi “ragionevolmente” proporre; sempre grazie ad un’efficace autocandidatura.

Sottolineatura importante: i contenuti via via affrontati (analisi, approcci, valutazioni) nel servizio di CAREER COUNSELING costituiscono solo la base d’avvio e di partenza di questi processi. 

Rispetto al passato, i focus si sono rovesciati: si evidenzia la centralità della persona verso il ruolo ricercato. Ciò che veramente conta sono le attese ed i contenuti di ruolo, di ciò che l’azienda potrebbe offrire, i termini migliorativi sul piano crescita-sviluppo-indirizzamento alle cose che piacciono.

L’approccio “conoscitivo – valutativo” di sè stessi, l’identificazione dei contenuti del proprio valore, l‘auto referenzialità, costituiscono solo le basi di partenza.