Il “profilo o la propria identità professionale”

Rispetto alla nostra attività, parallela, di Career Counseling vogliamo approfondirne i contenuti/complessità specifici del: “profilo professionale”

Questi i punti principali:

  1. Una mirata opportunità lavorativa alternativa. La relativa ricerca presuppone un percorso di avvicinamento richiedente la conoscenza del mercato e delle specifiche realtà aziendali. Capitolo critico in generale, per tutti, l’esplorazione di ipotesi alternative al di fuori del proprio target settoriale e territoriale.
    Conoscenze parziali e frammentate, ostacolano l’ individuazione e la corretta comprensione del “che cosa” quella/quelle aziende target possono ragionevolmente offrire.
  1. “Ciò che siete” sul piano professionale – manageriale . Nel merito va detto:
    Occorre saper sviluppare adeguate analisi e valutazioni verso se stessi e sul profilo professionale, con una buona dose di autocritica e sincerità. In ordine ai propri punti di forza, alle attività ed ai relativi risultati realmente conseguiti (accompagnati dalla dimensione numerica), alle caratteristiche individuali ed alle attitudini riconosciute dall’ambiente lavorativo. Di indubbio aiuto il potersi confrontare con persone che sono in grado di entrare nel merito dei contenuti su accennati.
  1. “Che cosa e quanto vi rende insoddisfatti” sul piano professionale?
    La ripetitività dei compiti in quel settore, i pochi spazi e la relativa autonomia in quel ruolo, il contesto organizzativo (le relazioni tra colleghi o col capo, i processi e la carenza di strumenti innovativi), l’arretratezza o la scarsa dinamicità dell’azienda, le incerte o poco chiare prospettive per il domani, le eventuali criticità finanziarie dell’azienda?
    Nella difficoltà di mantenere una reale oggettività delle vostre valutazioni su voi come figura professionale, quanto pesano le valutazioni sull’organizzazione aziendale che poco riconosce i vostri meriti, risultati, capacità, nonchè una giusta remunerazione?
  1. Ciò che cercate”. Tematiche di una certa articolazione. Si deve puntare ad un’ampia e chiara sintesi degli obiettivi, delle mete professionali possibili, delle attese e/o dei vincoli target (settori alternativi, sede lavorativa, inquadramento, RAL, ecc.) che la persona dovrà poi trasmettere agli interlocutori aziendali. Possibilmente in accordo con il proprio profilo professionale, in una logica di “progetto” preparato e predefinito. Sul piano professionale, settoriale.
    Avendo chiaro il “collegamento” di voi, come soggetto professionale, con gli obiettivi “alla vostra portata”; la base di riferimento sono i reali risultati da voi raggiunti, i vostri comportamenti naturali e non forzati dall’ambiente di lavoro, l’onesta e plausibile perseguibilità dei vostri obiettivi (possibili, quindi).

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